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EtnaTrail Sicilia: in occasione della SuperMaratona dell'Etna un evento contro il degrado della riserva naturale della foce Fiumefreddo


In occasione dell’#EtnaTrail la nostra maratona di pulizia alla foce del fiume Fiumefreddo: alle sconcertanti immagini del degrado lasciato da incivili rispondiamo con un’azione di rinascita del litorale Jonico. Associazione Rifiuti Zero Sicilia insieme al WWF Sicilia Nord Orientale Giarre e ai volontari accorsi per dare il loro contributo. Si ringraziano il Comune Fiumefreddo di Sicilia e il Comune di Calatabiano per l’assistenza e per aver subito appoggiato l’iniziativa ed il Progetto EtnAmbiente. Ci auguriamo che i bagnanti e turisti lascino quel paradiso così come lo abbiamo lasciato.





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Il trattamento in loco della frazione organica dei rifiuti. Il convegno organizzato da Rifiuti Zero Sicilia presso il Salone ECO-Med 2019Featured

Vi aspettiamo al Centro Fieristico le Ciminiere di Catania, al piano terra DESK D3 dalle 10.00 alle 19.00 e dalle 17.00 presso la Sala Bellini per il convegno organizzato da Associazione Rifiuti Zero Sicilia. Con Manuela Leone, Presidente Rifiuti Zero Sicilia e Coordinatore del tavolo tecnico che ha prodotto Regolamenti regionali siciliani su AutoCompostaggio(domestico, non domestico) e locale. Con ospiti relatori Enzo Favoino pilastro componente CTS Strategia Rifiuti Zero Zero Waste Europe, Fabio Musmeci Presidente nazionale di A.I.C AssociazioneItalianaCompostaggio, partner di RZS, importante realtà con la quale stiamo costruendo e promuovendo un percorso su trattamento in loco della frazione organica dei rifiuti, verso un sistema a rete di piccoli impianti.


Ospiti relatori anche rappresentanti degli “esempi siciliani” sperimentatori e promotori del trattamento in loco della frazione organica, come Comune di Ferla con il Sindaco Michelangelo Giansiracusa, e l’esperienza del Comune di Augusta con Assessore all’Ambiente Danilo Pulvirenti. Vi aspettiamo!🌿 #Apiccolipassi #10PassiVersoRifiutiZero#RifiutiZeroSicilia #ECOMed #ProgettoComfort



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Ferla, dove la munnizza diventa bellezza «Educare i cittadini serve più che multarli»

SIMONE OLIVELLI
Casa del compost Ferla

CRONACA – Il piccolo borgo del Siracusano è al centro di una rivoluzione nel modo di concepire i rifiuti. Primo Comune del Meridione ad avere una casa del compost collettiva, con la tassa abbattuta. A guidarlo è il sindaco Giansiracusa: «Davanti a richieste collettive di virtuosità anche il gestore malavitoso non può fare nulla»

Essere uno dei borghi più belli d’Italia anche grazie alla munnizza. Quello che potrebbe sembrare un paradosso, a Ferla, piccolo comune in provincia di Siracusa, è invece il segreto di un successo. Nella terra in cui la raccolta differenziata è ai minimi termini – la Sicilia è l’unica regione del Meridione ad aver peggiorato nell’ultimo anno -, dove si guarda agli inceneritori come un’opportunità, e dove è costante il ricorso alle discariche, parlare di virtuosità potrebbe apparire un modo generoso per descrivere quello che altrove è la norma. A Ferla, tuttavia, non è così.

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Riutilizzare gli scarti alimentari

produrre-con-gli-scarti Nell’anno di Expo, dal tema tutto alimentare, si parlerà anche di innovazione e del futuro del cibo. Non ci si può quindi esimere dal riflettere sull’impatto che il comparto alimentare ha sull’ambiente e su quali possono essere le soluzioni.

Che impatto ha la trasformazione del cibo sull’ambiente?

Solo per fare alcuni esempi, in Italia, secondo i dati di Nicoletta Ravasio, ricercatrice dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del CNR, vengono prodotti ogni anno (dati 2012-2013) circa 135 mila tonnellate di scarti dalla lavorazione del pomodoro da industria (buccette, semi), 1,5 milioni di tonnellate dall’uva da vino (buccette, semi, graspi), 2,2 milioni di tonnellate di paglia, 0,3 milioni tonnellate di lolla, 0,1 milioni tonnellate di pula (bran) dal riso. Una delle nuove frontiere della ricerca in campo agroalimentare riguarda proprio il loro riutilizzo e la riduzione dell’impatto ambientale. Fortunatamente tante sono le idee innovative e gli imprenditori che hanno deciso di trasformare (in tutti i sensi…!) il punto debole della filiera agroalimentare in una potenzialità economica e ambientale.

Tessuti dalle arance

Orange Fiber è una startup che produce filati innovativi e vitaminici dagli agrumi. Le due giovani fondatrici, Adriana Santanocito e Enrica Arena, hanno pensato bene di riutilizzare le oltre 700.000 tonnellate di residui che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce annualmente. Grazie alla nanotecnologia vengono infatti trasformati in stoffe biologiche, ecologiche, che rilasciano vitamina A, C ed E e che quindi hanno effetti benefici sulla pelle. E’ il primo tessuto da agrumi al mondo, composto da acetato da agrumi e seta.

Plastica vegetale

Il gruppo di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ha sviluppato un metodo per produrre plastica utilizzando la lavorazione di scarti vegetali. Materiali smart, in quanto costituiti da fibre naturali e completamente biodegradabili. Molteplici sono i prodotti ottenuti e le loro proprietà: dalla plastica con proprietà antiossidanti e antimicrobiche proveniente dal prezzemolo, alla plastica antibatterica ottenuta dalla cannella, fino alla plastica con capacità di assorbire metalli pesanti dispersi nell’acqua, derivata dal caffè. Un modo efficace per ridurre i 290 milioni di tonnellate di rifiuti mondiali derivanti da plastica e i 28 milioni di tonnellate di scarti vegetali europei che ogni anno vengono prodotti.

Funghi dai fondi di caffè

Un processo produttivo davvero innovativo è quello ideato da RecoFunghi, che utilizza i fondi di caffè scartati dai bar per produrre una tipologia di funghi molto apprezzati e richiesti nel Sud Italia, il cardoncello. Un progetto territoriale per le dimensioni limitate dell’attività, quello ideato dalla coppia lucana Daniele Gioia e Annarita Marchionna, ma dal grande cuore green.

Ecopelle e carta dalle mele

L’azienda bolzanina Frumat, grazie alla creatività del titolare Hannes Parth, utilizza ciò che rimane dalla lavorazione delle mele per produrre la cartamela e la pellemela. La prima, ottenuta da cellulosa pura arricchita con scarti di mela, si presta a molteplici declinazioni: dai fazzoletti alla carta da cucina, dalla carta igienica alle scatole per il packaging. La seconda è destinata al settore della legatoria, ma anche al rivestimento di divani e sedie e perfino alle calzature.

Cosmesi verde

Anche la cosmesi sta concentrando molti degli investimenti sul riutilizzo dei 12 milioni di tonnellate di scarti che l’industria agroalimentare produce in Italia. EticHub, spin-off dell’Università di Pavia, ha testato cosmetici derivanti dall’estrazione e dalla lavorazione di molecole contenute nelle bucce di uva, mele e pomodori, nella sansa e nelle acque di vegetazione derivanti dalla lavorazione delle olive.

Contenitori da bucce di arachidi e carote

Cosa si può ottenere invece dagli scarti di carote e bucce di arachidi? I contenitori di design Foodscapes, progettati da Whomade in collaborazione con Michela Milani: un guscio dalla forma di un seme, adatto a contenere alimenti secchi. Concepito per rientrare nella logica dei cicli naturali, una volta esaurito il suo utilizzo, può essere sciolto in acqua e usato per concimare il terreno. Dal seme al frutto, dal frutto al seme e dalla terra alla terra. Riutilizzare e reinventare per far crescere l’imprenditoria italiana e migliorare l’ambiente in cui viviamo. Ecosostenibili dalla testa ai piedi! Shampoo e cosmetici, abbigliamento e scarpe, poltrone e contenitori per il pranzo! Da dove vorreste iniziare?]]>

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Tour nell’isola ecologica di Catania. La differenziata in città, in attesa degli sgravi

Rifiuti Zero Sicilia, CTzen ha fatto un breve viaggio nelle strutture della città: due centri in funzione e uno immerso nel degrado, in via Generale Ameglio a Nesima. [youtube_video width=”600″ height=”400″ id=wFhzyETUeLQ] Plastica, metalli, inerti. Ma anche batterie, oli vegetali, vecchi elettrodomestici di qualsiasi dimensione. Sono solo alcuni dei materiali che si possono raccogliere all’interno del Centro comunale di raccolta di Catania, in viale Tirreno, gestito da Ipi srl, una delle due società titolari dell’appalto di gestione dei rifiuti in città. «Questa è una delle due isole ecologiche attive a Catania, l’altra si trova in via Maria Gianni, a Picanello, ed è gestita dalla società Oikos», illustra Danilo Pulvirenti, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia, che sta realizzando una mappatura completa di tutte le isole ecologiche della regione. I due centri per la raccolta dei rifiuti sono attivi rispettivamente da maggio 2012 e da ottobre 2013. Ma gli sgravi sulla bolletta Tari per i cittadini catanesi saranno attivi solo da dicembre, quando si applicherà uno sconto da sette centesimi per ogni chilo di rifiuti conferiti nella struttura. Lo sgravio, come da regolamento, non potrà comunque superare il 40 per cento dell’importo. «Non ci sono limiti di peso o quantità, e tutto verrà calcolato in base a quanto abbiamo memorizzato. Per il 2014, gli sgravi si riferiranno al 2013», spiega uno degli operatori del centro, Rocco Aloisio. [caption id="" align="aligncenter" width="567"] La tabella mostra il numero medio di utenti per anno[/caption] All’interno della struttura il via vai di persone è continuo: si va dalla famiglia che porta sacchetti con bottiglie di plastica e vetro, ai giardinieri che scaricano interi camion contenenti sfalci e potature. «Io vengo da Librino, dalla parte opposta della città, dove purtroppo non c’è un’altra isola ecologica», riferisce la signora Antonella, arrivata alla pesatura con un paio di chili di bottiglie di vetro. Per lei, la differenziata è «un esempio per i nostri figli, ed è un sacrificio che faccio volentieri, nonostante i chilometri», afferma la donna. [caption id="" align="aligncenter" width="567"] La percentuale per materiale differenziato nel centro di raccolta di viale Tirreno[/caption] «La media di utenti per giorno, nel 2014, è salita a più di 60 persone – riferisce Aloisio – Nel 2012 siamo partiti con circa 40. Ma la percentuale aumenterà quando attiveremo la bilancia con scheda elettronica, una sorta di self-service». Per il momento l’impianto funziona quindi con due sistemi di pesatura: il primo, per i piccoli conferimenti, avviene all’interno dell’ufficio, con una bilancia comandata da un operatore. Il secondo, per i grossi carichi, avviene con una bilancia esterna che pesa i mezzi in ingresso. «L’auto viene pesata all’ingresso facendo scendere tutte le persone, e all’uscita quando il conferimento è finito», conclude Aloisio. [youtube_video width=”600″ height=”400″ id=DvDuCYPnUwA] «Le isole ecologiche dimostrano come differenziare sia conveniente. E che i rifiuti, sono in realtà materiali che possono essere riutilizzati. Basta usare le mani, la nostra più alta tecnologia», commenta Danilo Pulvirenti. Ma se i dati per viale Tirreno sono positivi, un terzo centro di raccolta comunale, quello di via Generale Ameglio a Nesima, è invece nel più totale degrado. La struttura, costruita nel 2007, non è mai entrata in funzione. Fonte CTzen: Tour nell’isola ecologica di Catania. La differenziata in città, in attesa degli sgravi. ]]>

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Aula Eco-Informatica: quando il riuso diventa risorsa per la scuola

Riuso Rifiuti Zero Aci Sant Antonio

Aci Sant’Antonio 11 giugno 2014/ L’Associazione Rinascenza e il Circolo Rifiuti Zero Aci Sant’Antonio donano una seconda vita ai computer a favore dell’Istituto Comprensivo “F. De Andrè” di Aci Sant’Antonio.

Il presidente dell’Associazione Rinascenza Ivan Barresi, il referente del Circolo locale Rifiuti Zero Manuela Leone, annunciano grande soddisfazione per la realizzazione del progetto “Pc Second Life”.

Le Associazioni, attraverso il recupero di vecchi computer hanno permesso la realizzazione di un’aula definita “Eco- Informatica”, e che è stata destinata ai bambini della scuola dell’infanzia di via Stazzone.

I piccoli dell’Istituto Comprensivo “F. De André” infatti non avevano postazioni per lo studio dell’informatica, ed erano quindi costretti a spostarsi nella sede centrale, sita in via Veronica, per poterne usufruire. Ora avranno l’opportunità di studiare questa materia importante direttamente nel loro plesso e più frequentemente di prima.

“L’Associazione Rinascenza sposa fortemente, sia nelle cause che nelle attività, la tematica ambientale. Riteniamo necessario innescare un processo virtuoso a vantaggio della comunità, partendo proprio da questi piccoli cittadini a cui dovrà appartenere un nuovo concetto di responsabilità nei riguardi del nostro pianeta. Oggi ci è stata data l’opportunità di trasmettere questo messaggio grazie alla sensibilità della Dirigente Scolastica Venera Russo, gli insegnanti, ed in particolare Marinella Battiato che ringraziamo vivamente.”

– ha dichiarato il presidente dell’Ass. Rinascenza, Ivan Barresi.

Il concetto di riuso, cosi come quello di riciclo è molto importante per un percorso verso Rifiuti Zero. Lo smaltimento dei vecchi computer è considerato un problema, ma attraverso la donazione e la riparazione questo “problema” è stato trasformato in “opportunità” ed un “rifiuto in risorsa.”

– ha aggiunto la Coordinatrice del Circolo Rifiuti Zero, Manuela Leone.

Un ringraziamento speciale va a tutti i soci: Alfio Pane, Francesca Torre, Roberta D’Arrigo, Angelo Liotta, Milko Nicosia, Nino Reitano, Salvatore Russo e Salvatore Pappalardo che hanno creduto molto nel progetto, ed anche a un commerciante di Aci Sant’Antonio che ha apportato un grande contributo alla sua realizzazione.


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Giro d’Italia delle buone pratiche a Rifiuti Zero

(il Centro Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori, Ambiente e Futuro per Rifiuti Zero, Zero Waste Campania, Zero Waste Viterbo, Rifiuti Zero Firenze, e Rifiuti Zero Sicilia) promossa da Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori (Lucca), tra i promotori della strategia Rifiuti Zero in Italia premiato dal prestigioso riconoscimento americano di ambientalista dell’anno. “Possiamo riciclare l’80 dei rifiuti, il resto va studiato e riprogettato” dice Ercolini a “Si può fare”.

In molti luoghi d’Italia, un gran numero di imprese dimostra che un altro modo di produrre è possibile con responsabilità e nel rispetto dell’ambiente.
L’obiettivo del tour è quello di dare visibilità a queste imprese e premiare l’azienda che ha raggiunto migliori risultati in termini di minor utilizzo delle risorse ed una completa riciclabilità e riutilizzo dei prodotti immessi nel mercato.
Il “Giro d’Italia delle buone pratiche a Rifiuti Zero” sarà percorso dal biker Danilo Boni che in sella alla bicicletta elettrica Frisbee attraverserà l’Italia dal nord al sud fermandosi in 11 tappe per consegnare la nomination a 17 imprese e start up innovativi scelti per partecipare all’evento di premiazione finale.
Nelle diverse tappe sono previsti incontri e conferenze con il prof. Paul Connett, promotore nel mondo della strategia Rifiuti Zero, Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 e Enzo Favoino, ricercatore e coordinatore scientifico di Zero Waste Europe.
Il tour raggiungerà diverse località d’Italia con le seguenti tappe: Milano (27 maggio), Bolzano (31 maggio), Este (2-3 giugno), Marzabotto (4-5 maggio), Firenze (6-7 giugno), Greve in Chianti (8 giugno), Montefiascone (10 giugno), Roma (12-13 giugno), Napoli (15 giugno), Sorrento (16-17 giugno), Capannori (20-21-22 giugno).
Il “Giro d’Italia delle buone pratiche a Rifiuti Zero” arriverà a Capannori dove ci sarà una tre giorni ricca di iniziative.
Sabato 21 giugno ci sarà in programma la premiazione finale delle buone pratiche delle imprese. Un comitato di valutazione assegnerà i premi alle imprese che si sono distinte. La giuria sarà composta da Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Patrizia Lo Sciuto, Patrizia Pappalardo, Franco Matrone e Danilo Boni.
Una manifestazione intensa e unica nel suo genere dove l’obiettivo è quello di sensibilizzare tutta la comunità ma soprattutto il mondo delle imprese alla “produzione pulita” secondo la responsabilità estesa del produttore (EPR), strategia disegnata dalla comunità europea per promuovere l’integrazione, nel prezzo di un prodotto o bene, dei costi ambientali sostenuti nella sua produzione e utilizzazione di un bene, nel corso del suo ciclo di vita.
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Alluminio: Progetto “Zona Delattinizzata”

La strategia Rifiuti Zero non è solo un obiettivo economico, sociale, ma anche un obiettivo di civiltà.
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Zona Delattinizzata prevede delle conferenze presso le scuole di Giarre ed un concorso di idee per senzibilizzare i giovani su un argomento importante: L’ambiente nel nostro futuro.
Il concorso di idee vedrà protagonisti gli studenti nella realizzazione del logo che sarà usato per la campagna pubblicitaria, un semplice metodo che può essere usato in tutte le campagne di sensibilizzazione in modo da far partecipare attivamente la cittadinanza sin dalla comunicazione!
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Il progetto non comporta nessun onere da parte dell’istituto

Grafica a cura di: Daniele Messina – da.messina84@gmail.com


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L’Ecostazione di Ferla: un “laboratorio di rifiuti”

L’ecostazione di Ferla: un “laboratorio di rifiuti”

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All’interno di un piccolo edificio esistente nasce a Ferla la prima ecostazione comunale della Provincia di Siracusa.
L’allestimento, in linea con la funzione, è composto quasi interamente da oggetti riciclati.
L’info-grafica gioca un importante ruolo per rendere più intuitiva la fruizione da parte dell’utente.
Il progetto è realizzato in partnership con il Comune di Ferla, Ecogreen service, Rifiuti Zero Siracusa, Ionica Ambiente e il supporto dei cittadini di Ferla, grazie al contributo degli architetti Manuela Cifali e Marco Tripi di MA.studio che hanno risposto all’avviso pubblico del Comune di Ferla volto alla ricerca di partner interessati a proporre progetti sperimentali legati al potenziamento della raccolta differenziata.
Il Comune di Ferla ha da tempo intrapreso un percorso virtuoso in tema di rifiuti e i risultati lo evidenziano in modo inequivoco: i cittadini hanno conferito per i primi 11 mesi del 2013 in discarica 160mila kg di rifiuti in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 e la raccolta differenziata è passata dal 4% del 2012 al 14% del 2013%.
A partire dall’agosto del 2013 è il quindicesimo comune siciliano ad avere aderito alla strategia internazionale Rifiuti Zero. Tale strategia, lanciata dall’americano Paul Connet, prevede una serie coordinata di azioni che nel tempo superano il concetto di rifiuto e perseguono l’obiettivo, ambiziosissimo, di avere il 100% del riciclo di ciò che consumiamo. Sulla scorta di tale obiettivo, dopo un lungo lavoro di studio e su proposta dell’ingegnere Santo Pettignano capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, la Giunta ha approvato un progetto per la creazione dell’ecostazione, realizzata e allestita con materiale di riuso grazie alla collaborazione di aziende locali.
Salvo La Delfa, referente del circolo Rifiuti Zero di Siracusa, ha sottolineato che “la realizzazione dell’ecostazione è fondamentale per consolidare i risultati raggiunti e per migliorare la qualità della raccolta e del recupero. L’associazione seguirà il progetto anche nella fase di sviluppo assicurando all’amministrazione di Ferla collaborazione e supporto”.
“Nella nuova e innovativa ecostazione – afferma il Sindaco Michelangelo Giansiracusa – i cittadini potranno conferire plastica, vetro, alluminio, pile, farmaci, piccoli RAEE, oli esausti, indumenti usati e soprattutto la frazione umida. Un moderno sistema registrerà le relative utenze. In tal modo i cittadini raccoglieranno punti che in misura percentuale si tradurranno in sconti immediati nella bolletta oltre che nella partecipazione a una vera e propria gara con premi.”
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Tratto da: http://www.greenbuildingmagazine.it/lecostazione-di-ferla-un-laboratorio-di-rifiuti

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