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Raccolta differenziata

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Un fine settimana a Rifiuti Zero: incontri e convegni in presenza di Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Prize 2013. E richiesta di incontro con l’Assessore Marino ed i Tecnici Regionali.


L’ass. Rifiuti Zero Sicilia e i circoli territoriali hanno avuto il piacere e l’onore di ospitare Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e vincitore del premio internazionale Goldman Environmental Prize, nobel alternativo per l’ambiente. Ercolini è stato premiato, in aprile scorso, da una giuria internazionale per il suo straordinario attivismo e per aver portato al centro dell’attenzione nazionale il problema dell’incenerimento dei rifiuti. Insieme a lui era presente Patrizia Lo Sciuto co-coordinatrice di Zero Waste Italy.
Il primo incontro è stato organizzato dal neo costituito circolo territoriale Rifiuti Zero di Paternò, fortemente voluto da Paolo Guarnaccia. A Paternò si assiste purtroppo ad un grave degrado urbano dovuto all’abbandono dei rifiuti.
Nel pomeriggio di sabato il secondo appuntamento si è svolto ad Adrano, uno dei comuni siciliani ad aver aderito alla strategia Rifiuti Zero. La manifestazione “EcoEventoAdrano”, dieci giorni di iniziative organizzate dall’amministrazione comunale, ha visto numerosi incontri tutti orientati verso la sensibilizzazione ambientale.
Durante il convegno di chiusura dell’ecoevento, in cui era presente il circolo territoriale Rifiuti Zero, in una sala gremita di pubblico attento ed entusiasta, Rossano Ercolini ha insegnato e trasmesso le buone pratiche in materia di gestione di rifiuti, presenti ormai in tutta Italia. L’esempio del Comune di Capannori, comune di origine di Ercolini, traccia una strada importante nella gestione sostenibile dei rifiuti nei comuni a Rifiuti Zero, ormai più di duecento in Italia.
Domenica è stata la volta di Siracusa dove il circolo territoriale ha organizzato un riuscitissimo incontro in presenza di cittadini e amministratori. Anche lì sono state riproposte le buone pratiche da attuare da subito. Nel corso dell’iniziativa il Sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa ha annunciato l’adesione del suo comune alla strategia Rifiuti Zero. Salgono quindi a 15 i comuni in Sicilia che si stanno impegnando a seguire le buone pratiche. Presente anche il Vicesindaco di Siracusa e assessore alle politiche ambientali e sanitarie che ha rimarcato la disponibilità dell’amministrazione di Siracusa a intraprendere il percorso appena superate le storiche criticità che affliggono la città.
E’ stata una grande occasione per rafforzare i rapporti tra le persone, attivisti sentinelle del territorio, che ogni giorno si impegnano affinché si abbia un cambiamento di paradigma sia nelle persone che vivono nei loro territori sia nella classe politica che, forse, sta iniziando a rendersi conto che l’unica via d’uscita dalla crisi sta proprio nell’applicazione del buone pratiche. Bisogna diventare ECOCENTRICI (come ci ha suggerito nel suo intervento Patrizia Lo Sciuto).
In Sicilia abbiamo certamente sconfitto il piano scellerato dei quattro mega inceneritori di Cuffaro, ma oggi abbiamo il rischio di un grave ritorno al passato con nuovi impianti spacciati per “sicuri” quali gli impianti di pirolisi e affini.
Il circolo Rifiuti Zero di Misterbianco ci fa sapere di un progetto che prevederebbe questa pseudo tecnologia. Noi siamo contrari non per ideologia, ma per un motivo prettamente economico. Dalla raccolta differenziata è possibile raccogliere tantissime risorse soprattutto economiche per i comuni. Ciò che resta nella frazione residua che non può essere ridotto riutilizzato o riciclato deve essere riprogettato.
E poi come non considerare il gravissimo problema delle discariche, vero cancro del sistema di gestione dei rifiuti, che con il loro immenso potere economico alimentano un fitto sistema che ormai coinvolge professori universitari, dirigenti comunali, lavoratori e sindacati. Così si assiste ad una “disorganizzazione organizzata” che rende ferma al palo la raccolta differenziata in Sicilia, ingessandola al di sotto del 10 %. Dati allarmanti fatti da una continua emergenza che si risolve troppo facilmente riversando tutta la responsabilità al cittadino. Sono gli amministratori regionali e comunali che devono dare servizi ai cittadini ed organizzare il servizio di gestione dei rifiuti in modo efficiente e sostenibile.
Rossano Ercolini, che gira tutta Italia è stato categorico su questo; se si organizza un servizio efficiente gli sprechi sono ridotti a zero ed il cittadino che sia del centro, del nord o del sud, collabora attivamente. L’importante è che sia messo nelle condizioni di partecipare anche alla pianificazione dei servizi.
Noi vogliamo dire basta. Abbiamo tantissime ottime esperienze anche siciliane, basterebbe copiarle ed applicarle in tutti i comuni della Sicilia. Iniziamo dai tantissimi comuni al di sotto di 40 mila abitanti accerchiamo le grandi città e poi caliamoci anche su quelle.
Chiediamo pertanto un incontro in tempi rapidi con l’Assessore Marino e con i dirigenti regionali che si occupano di gestione dei rifiuti. Un incontro ahinoi troppe volte richiesto anche dall’ANCI regionale – come ci ha riferito il sindaco di Ferla – e non ancora avvenuto.
Con i cambiamenti che sono in corso, la costituzione degli ARO, in cui i sindaci sono stati lasciati soli, quella delle SRR, che rallentano la redazione dei piani d’ambito che servono a pianificare l’impiantistica e con le ATO che ancora in due provincie siciliane non sono state sciolte, c’è ancora molta confusione che a noi sembra sempre organizzata per favorire i soliti poteri forti presenti nella nostra stupenda Terra.
Chiediamo sin da subito l’istituzione dell’Osservatorio regionale sui rifiuti, previsto dalla normativa regionale ma ancora rimasto sulla carta.
Chiediamo inoltre immediate prese di posizione su:
–           Divieto alle ditte che gestiscono le discariche di partecipare ai bandi di gara per la gestione del servizio della raccolta dei rifiuti
–           Rifiutare i piani d’ambito che prevedono impianti di incenerimento camuffati come la pirolisi.
–           Impianti di compostaggio in prossimità e a servizio dei Comuni pianificati tramite le SRR dove conferire l’umido da RSU, che da solo ne costituisce già il 40% in peso in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura coinvolgendo le aziende Agricole Certificate in Biologico. Per un compost di qualità certificato e a Km zero che torni alla terra.
–           Avviare una attenta gestione degli sfalci di potatura che oggi vanno a finire in discarica
–           Per i comuni al di sotto di 5000 abitanti dare la possibilità di internalizzare il servizio e di renderli indipendenti anche per la gestione dell’umido attraverso dei piccoli impianti di compostaggio collettivo.
–           Centri Comunali di Raccolta indispensabili ad ogni organizzazione e logistica da RD. 
–           Rendere pubblici i dati riguardanti le tematiche ambientali come ad esempio i dati relativi alle analisi che i comuni eseguono sull’acqua del rubinetto ai sensi del D.lgs. 311.
–           Divieto di usare piatti e bicchieri di plastica nelle mense pubbliche.
–           Avviare i Green Procurement nelle amministrazioni.
–           Promozione all’adesione alla Delibera Comunale Rifiuti Zero come linea guida concreta e premessa ad ogni piano.
Piccoli e grandi passi che possono veramente condurci verso una Sicilia a Rifiuti Zero che Noi vogliamo mettere sul tavolo dell’Osservatorio in modo da aumentare la nostra sempre crescente voglia di partecipazione.

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Compostaggio, I nostri progetti, Raccolta differenziata, Riduzione rifiuti

Ecco perché in Sicilia la Raccolta Differenziata NON funziona

dossier di Legambiente nel quale si evidenziava come nel Sud Italia ed in Sicilia in particolare fosse presente l’ecomafia. Ma va! mi viene da dire. Chi segue questo blog mi sa che se n’era accorto già da tempo. In questo dossier sono citati i reati ai danni dell’ambiente. Ma ci sono dei reati legalizzati ai quali la classe politica sembra indifferente e che anche nelle recentissime elezioni comunali il tema dei rifiuti è rimasto come un argomento da bar. Eppure il giro di soldi è impressionante soprattutto perché chi lo genera sono spesso i Comuni. Gli attori principali sono le amministrazioni comunali e noi cittadini che, attraverso la TARSU (forse TARES quanto prima ma speriamo di no), alimentiamo questo giro. I costi principali della gestione dei Rifiuti sono: Il Personale e la Raccolta, Trasporto e Conferimento in discarica. Le entrate potenziali per il comune sono i contributi CONAI sulla carta, sulla plastica, sul vetro e sull’alluminio. Concentriamoci al momento sul Costo del conferimento in discarica e sui contributi CONAI. Il Consorzio Nazionale Imballaggi (Co.Na.I.) è il consorzio che in Italia ha la titolarità (e l’esclusività) della gestione degli imballaggi che costituiscono il nostro rifiuto. Ad ogni tipologia (classe merceologica) di Rifiuto corrisponde un valore economico. I nostri rifiuti sono composti mediamente da
Classi Merceologiche
Se fate la somma considerando l’umido al 35 % il risultato è 86% il resto il 14 % è indifferenziato e dovrebbe andare a finire in discarica. Come vi dicevo il CONAI dovrebbe corrispondere ai comuni dei compensi sulla Raccolta Differenziata proporzionali al tipo di “rifiuto” conferito. Ma da dove prende questi soldi il CONAI? il sistema è apparentemente semplice: chi immette nel mercato l’imballaggio deve pagare una tassa proprio al CONAI che poi dovrebbe restituire ai Comuni sotto forma di compenso in base ad un accordo annuale che si chiama appunto ACCORDO ANCI CONAI. E quindi:
Conai
Il cittadino con la Raccolta Differenziata (RD) conferisce i rifiuti e partecipa al “gioco” che se funziona bene dovrebbe autosostenersi grazie ai soldi che entrano nelle casse dei comuni ed al mancato conferimento in discarica (che è un grosso risparmio).
Conai 2
Il cittadino conferisce i suoi rifiuti (meglio se gestiti con un sistema porta a porta) al Comune, il Comune porta i “rifiuti” all’impianto di selezione chiamato Pattaforma CONAI che crea gli le balle (di plastica, carta, alluminio – il vetro in frantumi) e le conferisce ai consorzi di filiera. Tutto questo è pagato profumatamente grazie anche al fatto che c’è una domanda impressionante di materie prime dai paesi come India e Cina…
II parte Rifiuti o semplicemente oggetti rev.1
Tutto potenzialmente semplice e lineare. Adesso passiamo all’aspetto economico: Il comune per conferire in discarica paga tra gli 85€ e i 110 € a tonnellata di rifiuti conferiti Ragioniamo su numeri semplici, ragioniamo su un comune di 20000 abitanti (il 90% dei comuni siciliani ha questo numero di abitanti) e con un costo medio di conferimento pari a 100€\tonnellata di rifiuti conferiti ed una produzione procapite annuale pari a 500 kg\ab.anno. Se tutti i rifiuti andassero a finire in discarica il costo di un comune solo per il conferimento in discarica sarebbe di 1000000 (un milione di euro). Se viceversa il 35 % andasse a finire in un centro di compostaggio che si paga in genere 75 €\tonn si risparmierebbero 350000 € ma avrebbe un costo di conferimento al centro di compostaggio di 262500 €, per questo comunque bisogna dove possibile (e nei comuni siciliani che sono tutti piccoli si può fare!) incentivare compostaggio domestico.
Compostaggio-calcolo
E passiamo invece alle frazioni CONAI che sono più interessanti (dico per le discariche…)
Carta-costo
Per la carta se tutto il 25 % andasse nel circuito CONAI si risparmierebbero (risparmieremmo) 250000 € e guadagneremmo a 232500€!!!
Plastica-calcoli
La plastica invece è il 15% e quindi di risparmierebbero 150000 € e visto che viene pagato 246 €\tonn (in realtà per il 2013 il contributo è più alto e varia a seocnda del tipo di plastica) si guadegnerebbero 369000€.
Vetro-calcoli
Per il vetro il risparmio è di 80000 € ma il vetro è valutato pochissimo (per questo si potrebbe riattivare il vuoto a rendere) e quindi di guadagnerebbero 30400€
alluminio-calcoli
il 3% è infine costituito da Alluminio che vale 250 €\tonn e quindi si risparmierebbero 30000 € ma si guadagnerebbero 75000€! Quindi la raccolta differenziata conviene anche economicamente!
Ma torinamo alle discariche… I proprietari delle discariche (che conoscono bene questi numeri) nel corso degli anni sono riusciti ad avere una potenza economica impressionante svuotando le casse dei comuni i cui amministratori complici (a vario titolo) hanno permesso che tutto accadesse, sono riusciti a farsi autorizzare gli impianti TMB (che sono certamente necessari) Trattamento Meccanico Biologico che servono per pre-trattare i rifiuti, stabilizzarli prima di metterli in discarica e togliere l’ulteriore materiale residuo. Il problema è che questi TMB spesso sono sovradimensionati (ed in questo la complicità è regionale nel caso della Sicilia per aver rilasciato autorizzazioni ad impianti così sproporzionati) proprio perché tentano di lavorare i rifiuti TALQUALE. Cioè il Comune conferisce il rifiuto indifferenziato al 90 % (questisono i dati della Sicilia, il 90 % dei rifiuti prodotti finisce in discarica), la discariche chiedono al comune di pagare il prezzo intero 100€ a tonnellata e quindi pagano 900000 € però il rifiuto in realtà non viene messo tutto in discarica e quindi la massa passa attraverso il TMB che meccanicamente separa carta plastica ed alluminio e biologicamente riduce la percentuale di umido dell’80 %. I materiali separati vanno venduti al CONAI ai prezzi che avete visto sopra e con un ulteriore guadagno da parte delle discariche, e la quantità reale che va a finire in discarica è attorno al 20 %!!! Ma noi paghiamo per 90 %. Avete capito perché non funziona la RD nei comuni? o funziona a singhiozzo? Perchè ci sono sempre i soliti interessi ormai strettamente intrecciati alla politica. Adesso mi chiedo dov’è finita la tanto annunciata commissione Siciliana per fare delle ispezioni alle discariche? a che punto siamo? In questi momenti di ristrettezza non è il caso di rivedere questi accordi ormai obsoleti? Posso anche accettare che la discarica si vende le frazioni CONAI, ma almeno deve farci pagare per quello che realmente mette in discarica, e non per il totale. Più mi addentro nei meandri dei Rifiuti e più mi chiedo come sia possibile che noi cittadini non ci indigniamo. E’ l’ora di svegliarsi.

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