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L’Ecostazione di Ferla: un “laboratorio di rifiuti”

L’ecostazione di Ferla: un “laboratorio di rifiuti”

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All’interno di un piccolo edificio esistente nasce a Ferla la prima ecostazione comunale della Provincia di Siracusa.
L’allestimento, in linea con la funzione, è composto quasi interamente da oggetti riciclati.
L’info-grafica gioca un importante ruolo per rendere più intuitiva la fruizione da parte dell’utente.
Il progetto è realizzato in partnership con il Comune di Ferla, Ecogreen service, Rifiuti Zero Siracusa, Ionica Ambiente e il supporto dei cittadini di Ferla, grazie al contributo degli architetti Manuela Cifali e Marco Tripi di MA.studio che hanno risposto all’avviso pubblico del Comune di Ferla volto alla ricerca di partner interessati a proporre progetti sperimentali legati al potenziamento della raccolta differenziata.
Il Comune di Ferla ha da tempo intrapreso un percorso virtuoso in tema di rifiuti e i risultati lo evidenziano in modo inequivoco: i cittadini hanno conferito per i primi 11 mesi del 2013 in discarica 160mila kg di rifiuti in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 e la raccolta differenziata è passata dal 4% del 2012 al 14% del 2013%.
A partire dall’agosto del 2013 è il quindicesimo comune siciliano ad avere aderito alla strategia internazionale Rifiuti Zero. Tale strategia, lanciata dall’americano Paul Connet, prevede una serie coordinata di azioni che nel tempo superano il concetto di rifiuto e perseguono l’obiettivo, ambiziosissimo, di avere il 100% del riciclo di ciò che consumiamo. Sulla scorta di tale obiettivo, dopo un lungo lavoro di studio e su proposta dell’ingegnere Santo Pettignano capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, la Giunta ha approvato un progetto per la creazione dell’ecostazione, realizzata e allestita con materiale di riuso grazie alla collaborazione di aziende locali.
Salvo La Delfa, referente del circolo Rifiuti Zero di Siracusa, ha sottolineato che “la realizzazione dell’ecostazione è fondamentale per consolidare i risultati raggiunti e per migliorare la qualità della raccolta e del recupero. L’associazione seguirà il progetto anche nella fase di sviluppo assicurando all’amministrazione di Ferla collaborazione e supporto”.
“Nella nuova e innovativa ecostazione – afferma il Sindaco Michelangelo Giansiracusa – i cittadini potranno conferire plastica, vetro, alluminio, pile, farmaci, piccoli RAEE, oli esausti, indumenti usati e soprattutto la frazione umida. Un moderno sistema registrerà le relative utenze. In tal modo i cittadini raccoglieranno punti che in misura percentuale si tradurranno in sconti immediati nella bolletta oltre che nella partecipazione a una vera e propria gara con premi.”
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Tratto da: http://www.greenbuildingmagazine.it/lecostazione-di-ferla-un-laboratorio-di-rifiuti

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Compostaggio, I nostri progetti, Raccolta differenziata, Riduzione rifiuti

Ecco perché in Sicilia la Raccolta Differenziata NON funziona

dossier di Legambiente nel quale si evidenziava come nel Sud Italia ed in Sicilia in particolare fosse presente l’ecomafia. Ma va! mi viene da dire. Chi segue questo blog mi sa che se n’era accorto già da tempo. In questo dossier sono citati i reati ai danni dell’ambiente. Ma ci sono dei reati legalizzati ai quali la classe politica sembra indifferente e che anche nelle recentissime elezioni comunali il tema dei rifiuti è rimasto come un argomento da bar. Eppure il giro di soldi è impressionante soprattutto perché chi lo genera sono spesso i Comuni. Gli attori principali sono le amministrazioni comunali e noi cittadini che, attraverso la TARSU (forse TARES quanto prima ma speriamo di no), alimentiamo questo giro. I costi principali della gestione dei Rifiuti sono: Il Personale e la Raccolta, Trasporto e Conferimento in discarica. Le entrate potenziali per il comune sono i contributi CONAI sulla carta, sulla plastica, sul vetro e sull’alluminio. Concentriamoci al momento sul Costo del conferimento in discarica e sui contributi CONAI. Il Consorzio Nazionale Imballaggi (Co.Na.I.) è il consorzio che in Italia ha la titolarità (e l’esclusività) della gestione degli imballaggi che costituiscono il nostro rifiuto. Ad ogni tipologia (classe merceologica) di Rifiuto corrisponde un valore economico. I nostri rifiuti sono composti mediamente da
Classi Merceologiche
Se fate la somma considerando l’umido al 35 % il risultato è 86% il resto il 14 % è indifferenziato e dovrebbe andare a finire in discarica. Come vi dicevo il CONAI dovrebbe corrispondere ai comuni dei compensi sulla Raccolta Differenziata proporzionali al tipo di “rifiuto” conferito. Ma da dove prende questi soldi il CONAI? il sistema è apparentemente semplice: chi immette nel mercato l’imballaggio deve pagare una tassa proprio al CONAI che poi dovrebbe restituire ai Comuni sotto forma di compenso in base ad un accordo annuale che si chiama appunto ACCORDO ANCI CONAI. E quindi:
Conai
Il cittadino con la Raccolta Differenziata (RD) conferisce i rifiuti e partecipa al “gioco” che se funziona bene dovrebbe autosostenersi grazie ai soldi che entrano nelle casse dei comuni ed al mancato conferimento in discarica (che è un grosso risparmio).
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Il cittadino conferisce i suoi rifiuti (meglio se gestiti con un sistema porta a porta) al Comune, il Comune porta i “rifiuti” all’impianto di selezione chiamato Pattaforma CONAI che crea gli le balle (di plastica, carta, alluminio – il vetro in frantumi) e le conferisce ai consorzi di filiera. Tutto questo è pagato profumatamente grazie anche al fatto che c’è una domanda impressionante di materie prime dai paesi come India e Cina…
II parte Rifiuti o semplicemente oggetti rev.1
Tutto potenzialmente semplice e lineare. Adesso passiamo all’aspetto economico: Il comune per conferire in discarica paga tra gli 85€ e i 110 € a tonnellata di rifiuti conferiti Ragioniamo su numeri semplici, ragioniamo su un comune di 20000 abitanti (il 90% dei comuni siciliani ha questo numero di abitanti) e con un costo medio di conferimento pari a 100€\tonnellata di rifiuti conferiti ed una produzione procapite annuale pari a 500 kg\ab.anno. Se tutti i rifiuti andassero a finire in discarica il costo di un comune solo per il conferimento in discarica sarebbe di 1000000 (un milione di euro). Se viceversa il 35 % andasse a finire in un centro di compostaggio che si paga in genere 75 €\tonn si risparmierebbero 350000 € ma avrebbe un costo di conferimento al centro di compostaggio di 262500 €, per questo comunque bisogna dove possibile (e nei comuni siciliani che sono tutti piccoli si può fare!) incentivare compostaggio domestico.
Compostaggio-calcolo
E passiamo invece alle frazioni CONAI che sono più interessanti (dico per le discariche…)
Carta-costo
Per la carta se tutto il 25 % andasse nel circuito CONAI si risparmierebbero (risparmieremmo) 250000 € e guadagneremmo a 232500€!!!
Plastica-calcoli
La plastica invece è il 15% e quindi di risparmierebbero 150000 € e visto che viene pagato 246 €\tonn (in realtà per il 2013 il contributo è più alto e varia a seocnda del tipo di plastica) si guadegnerebbero 369000€.
Vetro-calcoli
Per il vetro il risparmio è di 80000 € ma il vetro è valutato pochissimo (per questo si potrebbe riattivare il vuoto a rendere) e quindi di guadagnerebbero 30400€
alluminio-calcoli
il 3% è infine costituito da Alluminio che vale 250 €\tonn e quindi si risparmierebbero 30000 € ma si guadagnerebbero 75000€! Quindi la raccolta differenziata conviene anche economicamente!
Ma torinamo alle discariche… I proprietari delle discariche (che conoscono bene questi numeri) nel corso degli anni sono riusciti ad avere una potenza economica impressionante svuotando le casse dei comuni i cui amministratori complici (a vario titolo) hanno permesso che tutto accadesse, sono riusciti a farsi autorizzare gli impianti TMB (che sono certamente necessari) Trattamento Meccanico Biologico che servono per pre-trattare i rifiuti, stabilizzarli prima di metterli in discarica e togliere l’ulteriore materiale residuo. Il problema è che questi TMB spesso sono sovradimensionati (ed in questo la complicità è regionale nel caso della Sicilia per aver rilasciato autorizzazioni ad impianti così sproporzionati) proprio perché tentano di lavorare i rifiuti TALQUALE. Cioè il Comune conferisce il rifiuto indifferenziato al 90 % (questisono i dati della Sicilia, il 90 % dei rifiuti prodotti finisce in discarica), la discariche chiedono al comune di pagare il prezzo intero 100€ a tonnellata e quindi pagano 900000 € però il rifiuto in realtà non viene messo tutto in discarica e quindi la massa passa attraverso il TMB che meccanicamente separa carta plastica ed alluminio e biologicamente riduce la percentuale di umido dell’80 %. I materiali separati vanno venduti al CONAI ai prezzi che avete visto sopra e con un ulteriore guadagno da parte delle discariche, e la quantità reale che va a finire in discarica è attorno al 20 %!!! Ma noi paghiamo per 90 %. Avete capito perché non funziona la RD nei comuni? o funziona a singhiozzo? Perchè ci sono sempre i soliti interessi ormai strettamente intrecciati alla politica. Adesso mi chiedo dov’è finita la tanto annunciata commissione Siciliana per fare delle ispezioni alle discariche? a che punto siamo? In questi momenti di ristrettezza non è il caso di rivedere questi accordi ormai obsoleti? Posso anche accettare che la discarica si vende le frazioni CONAI, ma almeno deve farci pagare per quello che realmente mette in discarica, e non per il totale. Più mi addentro nei meandri dei Rifiuti e più mi chiedo come sia possibile che noi cittadini non ci indigniamo. E’ l’ora di svegliarsi.

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