RIFIUTI ZERO SICILIA COMUNICATO DEL 25/06/2019.

Negli ultimi mesi assistiamo al riaccendersi della fiamma di teorie di gestione rifiuti che vedono termovalorizzazione e incenerimento quale panacea e bacchetta magica. A codeste a affermazioni, non ultima la dichiarazione stampa dell’assessore ai rifiuti Comune di Catania rispondiamo diffondendo alcuni dati e riflessioni che portano in opposte direzioni. 
Un inceneritore/termovalorizzatore. Da 8-10 anni da proposta ad operatività.
 Costo unitario di investimento da 1000 a 1500 Euro per ogni t/anno di capacità installata. 
Questi i dati delle ultime realizzazioni (Parma, Torino, progetto Firenze).
Dunque per 300.000 t/anno, da 300 a 400 Milioni.
Per 500.000 t/anno, da 500 a 700 milioni. Un inceneritore non richiede solo i 6 anni – che poi sono 8-10, per essere realizzato, ma anche 30 anni per essere ammortizzato.

Quante cose si potrebbero fare in quei 30 anni?


Danimarca e Svezia, le nazioni poste sempre ad esempio da queste logiche vetuste sono ferme con i tassi di riciclo – la Danimarca è in cima alle classifiche per le produzioni specifiche di RU! – e l’Austria addirittura è andata indietro, invece la Slovenia ha deciso di non costruire l’inceneritore, e lavorando liberamente su Rifiuti Zero ed economia circolare è saltata in cima alle classifiche. Come la Provincia di Treviso. Senza inceneritore e con inceneritore nelle province di Pordenone e Trieste, 85% a 40%,
confronto impietoso.

Vogliamo guardare alla Sicilia?

In Sicilia i piccoli comuni rappresentano 80% della realtà il modello dovrebbe essere riconvertito e basato su studio dei territori. Impianti per il riciclo, impianti di compostaggio, centri di riuso. Una rete di piccoli impianti questa la proposta che da anni promuoviamo per generare reale occupazione e tutela ambientale. Non sostituzione di discarica con “termovalorizzatore”.
Quanto ai tassi di RD nelle grandi città, molti argomentano che non si può fare più del 50-60%. Ma Milano è già al 65% senza tariffa, e ha già in programma la tariffa nei prossimi anni, che la farà andare verso 75%-80%, come Parma.
In Sicilia, anche Catania, Messina e Palermo possono fare la loro parte. Devono farlo, senza cercare scorciatoie.
Non abbiamo più tempo di rimbalzare continuamente nel passato. Servono visione, azione locale, pensiero globale, e soprattutto gente e politica che voglia lavorare sporcandosi le mani senza più
rilanciare gli interessi dei pochi. 
In Sicilia, anche Catania, Messina e Palermo possono fare la loro parte. Devono farlo, senza cercare scorciatoie.
Non abbiamo più tempo di rimbalzare continuamente nel passato. Servono visione, azione locale, pensiero globale, e soprattutto gente e politica che voglia lavorare sporcandosi le mani senza più
rilanciare gli interessi dei pochi.

Manuela Leone – Presidente Rifiuti Zero Sicilia


Dati ed esempi riportati – Zero Waste Europe